domenica 17 ottobre 2021

Momenti

Ricordo certi giorni di me bambino in cui mi sentivo felice. C'erano alcuni momenti ricorrenti che attendevo con ansia spasmodica perché in quegli istanti provavo un benessere diffuso che mi stordiva e mi faceva desiderare soltanto la non fine di quegli attimi. Uno di quei momenti speciali si verificava quando c'era il sole, qualunque fosse la stagione. Dopo pranzo mia mamma preparava il caffè e si sedeva in balcone con la tazzina in mano. Io mi rannicchiavo sulle mattonelle calde con le ginocchia raccolte sul petto e con la schiena contro la ringhiera bianca e azzurra. Mi incantavo a guardarla fumare, il sole sul viso, dopo che aveva bevuto il caffè. Mia mamma era bella e spavalda, aveva l'aria da dura e quando aspirava il fumo socchiudeva gli occhi in due fessure brillanti. Era il mio eroe. Volevo somigliarle, essere forte e sicuro come lo era lei. Quando spostava lo sguardo su di me mi faceva un regalo, quei pochi minuti che si concedeva dai suoi impegni sapevo che erano solo suoi ed in quel momento mi sentivo come un intruso nella sua vita. Poi però mi sorrideva e mi faceva cenno di avvicinarmi, mi accarezzava i capelli, uno dei suoi rari gesti d'affetto, e la sua espressione diventava dolce come non lo era mai. Allora l'amavo, l'amavo con tutto me stesso ed ero felice.


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Epilogo

  La prima immagine di quella giornata è il mio viso riflesso nello specchio del bagno della casa in cui sono nato, quella in via Cristoforo...